Poetica

L’assenza di una reale separazione tra l’Essere Umano, gli elementi della Terra ed il Cosmo sono alla base della ricerca di Riccardo Gatti, al cospetto dei propri limiti umani nei confronti dell’immensità e della sconfinatezza dell’Universo, abitato da forze dal potere immenso.

La sua fascinazione per le forme e per i materiali presenti in natura lo accompagna in un viaggio dentro sé stesso, attraverso il quale incontra alleati da galassie lontane e fluidi primordiali, in un processo in cui il vecchio e il nuovo si fondono ed incessantemente si trasformano.
Le venature del marmo, si sa, sono diverse ed uniche per ogni singolo pezzo, e formano disegni di uno splendore tale da rappresentare di per sé un’opera d’arte. La presente ricerca prende pertanto forma partendo dalla seguente domanda: come valorizzare il materiale che costituisce il nostro supporto vitale, il materiale delle nostre montagne, all’interno delle quali incontra stratificazioni di eternità?

Tra marmo ed universo esiste solo una differenza vibratoria, di densità. Una differenza però solo apparente, poiché è sufficiente contemplare le venature dell’onice e confrontarle con un fotogramma scattato da un satellite per accorgersi della loro incredibile similitudine. All’interno della serie Planets il marmo rimanda al fluido primordiale che attraversa le galassie, dando origine alla vita, una vita che costantemente si trasforma poiché non è altro che energia e materia in movimento.
Sarebbe irrealistico cercare di comprendere questo mistero attraverso un pensiero razionale, che può essere trasceso lasciando spazio alla meraviglia e alla contemplazione.

La serie Planets si configura allora come un portale che conduce ad una serie di forme astrali. Il concetto di portale è facilmente fruibile allo spettatore, favorendo un dialogo interattivo con l’ambiente circostante: il materiale a specchio è stato selezionato in modo da suggerire un movimento di risucchio verso l’interno, in cui l’opera diventa un mezzo per dissolversi e raggiungere il pianeta rappresentato.

Inutile nascondere che la forza creativa è alimentata dallo stupore nei confronti del creato, dai materiali della natura e da tutto ciò che ci circonda. Così essa riutilizza la materia, modificandola a tal punto da farle cambiare aspetto, fino a restituire la propria sensibilità. Illude attraverso la forma, giocando con un materiale freddo trasformandolo nel suo opposto, caldo e morbido. Partorisce un nuovo elemento, dando vita a qualcosa di nuovo, a sé stante: qualcosa di freddo e rigido, immutabile nel tempo che può sorprenderci ancora di più se trasformato nel suo opposto oppure qualcosa di instabile, leggero e morbido che può mutare da un momento all’altro, creando così stupore, meraviglia e incredulità.

Tali processi avvengono senza che ci sia un obiettivo specifico da parte della mente razionale, tant’è che l’artista descrive la sua esperienza creativa come una necessità vitale: “Come un vulcano che partorisce continuamente cose: non sono io che scelgo, è qualcosa che semplicemente avviene. Una spinta a seguire la mia indole, se non creassi sarei un animale che ha le ali ma non vuole volare”.
L’arte di Riccardo Gatti diventa così un ponte diretto con l’inconscio creativo, in cui l’individuo si annulla nel processo: “Non voglio imitare, ma essere natura che crea nuove forme”

Entra in gioco inoltre la dimensione del suono, che viene integrata nella collezione da alcune casse audio di altissima qualità, rappresentative di come il suono sia la vibrazione originaria da cui ha origine la vita. È dal suono che si manifesta la Vibrazione Creatrice. Un suono che non è altro che energia che si trasforma mentre la materia si crea.